02 Giugno 2014: Festa della "Resa Pubblica"
L’idea di Democrazia e di Repubblica è nella mia mente
un’organizzazione sociale auto-riproducente poiché in essa ognuno ha un proprio
posto, ognuno è promotore e fruitore di altruismo. Un altruismo che mira al
giovamento altrui per il benessere collettivo, cura di tutti i mali.
Ohimè la repubblica che oggi siamo chiamati a festeggiare è
più una melma, un’accozzaglia di corporativismo e manicomi, fantocci e
spettacoli, share e spread. Vige il disordine ad ogni grado e ad ogni giudizio.
La carestia si confonde con la carità, l’onesta è superata dai soprusi, l’amore
per un figlio si pesa con il conto in banca, così un ospedale, una scuola, una
fognatura, l’argine di un fiume …
Ebbene cari presidenti, quella Repubblica da me sognata non è ovviamente quella
che celebrate, quella che dipingete come macchina funzionate a servizio del
popolo italiano mentre tacendo offrite di quest’ultimo la pelle al più bruto e cattivo che si
presenta e senza renderne conto. Audaci
e sapienti nel poter scegliere nelle segrete stanze delle sorti del popolo come
in tempo di guerra con alla porta i traditori.
Incutete terrore più che pace.
I vostri progetti per
quest’Italia non guardano al benessere di tutti ma ne escludono sempre alcuni,
perché anonimi o sfortunati. Sono riforme da basso impero, riforme per chi
tollera la diseguaglianza, per chi transige o meglio patteggia per le sorti del
proprio popolo e della propria terra, per chi ha già perso la dignità.