Referendum Acqua: paraculo Casini e gli smemorati di sinistra
Si sono gettate ombre e misfatti sui quesiti referendari che comunque rappresentano ad oggi l’unico strumento di democrazia popolare. Quanto la forza delle nostre scelte ( limitate a quesiti imposti e all’indifferenza dei governanti, divisi tra coloro che andranno al mare e coloro che tanto fanno come gli pare), possa essere penetrante e incisiva nelle scelte future non possiamo saperlo ma di certo non possiamo esimerci dal dire no allo sfruttamento delle risorse naturali a vantaggio di ricchi e potenti in nome di un’efficienza da privatizzazione che la storia ha insegnato essere del tutto falsa.
L’ on. Casini intervistato dal Corriere della Sera, detto anche il “Pompiere della Sera”, dice
«No ai due quesiti sull'acqua, sì all'abrogazione del legittimo impedimento e libertà sul nucleare, un tema su cui occorre ascoltare la gente. Se non si favorisce l'ingresso dei privati, chi potrà fare gli investimenti necessari per il risanamento del comparto idrico? Più concorrenza».[1]
“ No ai due quesiti dell’acqua” , certo Pier. Solo per fare un appunto noto e certo, risulta che tra le prime città a privatizzare il comparto acqua ci sia Roma Capitale, nel lontano 1999 con sindaco il tuo nuovo compagno di viaggio Rutelli. Ecco, Rutelli allora molto a sinistra non poteva che divenire ottimo amico visto che ACEA (Azienda Comunale Energia e Ambiente) nel 1998 sotto la sua amministrazione divenne SPA con amministratore delegato Paolo Cuccia, successivamente con AD Chicco Testa (ex PCI e lega ambiente ma attualmente Managing Director di Rothschild, vedi che tipo!)[2] venne quotata in borsa il 16 luglio del 99.
E chi acquisì le quote ? Il colosso francese GDF Suez e niente poco di meno che Francesco Gaetano Caltagirone. Sarà mica tuo suocero Pier? Con 1.5 Miliardi di dollari di fatturato nel 2011, bella eredità! Dai Pier lo facciamo il “quoziente familiare” ?
Beh se il quorum non venisse raggiunto o vincesse il no, il ricco suocero potrebbe per esempio decidere di investire capitale per il potenziamento della rete idrica magari usando un prestito della Monte dei Paschi di Siena di cui ne è azionista assicurando il prestito alla Generali anche qui azionista, affidare la commessa alla Caltagirone SPA che la girerebbe alla controllata Vianini Lavori SPA che comprerebbe cemento dalla controllata Cementir Holding SPA (la mogliettina è consigliere) e attrezzature dalla Vianini Industrie SPA controllata dalla Caltagirone SPA e controllante della Cementir. Usando le imprese di famiglia si potrebbe trarre profitto indebitando anche la quota pubblica di ACEA per poi “recuperare” il capitale privato investito calando sulla “bolletta” dei cittadini sino ad un 7% ad indennizzo del capitale appunto investito(ma dove?).
Beh ecco a voi la “mappa del potere” dei Caltagirone…
Allora Pier, il tuo, è un no disinteressato dalla possibilità di espandere ricchezza e quindi il potere della tua sacra famiglia? Perché la struttura delle società del suocero ricordano molto quelle delle colossali truffe o quelle delle n’drine dove tutto rimane in famiglia. Sarai pure Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Piano (Città del Vaticano) ma figlio di Dio ricordati di non dire bugie e facci la cortesia vista la reiterata infrazione del comandamento di ritirarti alla Bahamas e di prenderti per il culo da solo specchiandoti nelle limpide acque dell’oceano. Ma prima di andare via, visto che ancora il 51% di ACEA è pubblico dovresti farci la cortesia di fare da intermediario con i tuoi amici del Vaticano che predicano bene e razzolano male visto che si rifiutano di pagare più o meno 24 Milioni di euro di spese per la manutenzione delle infrastrutture idriche. Non basta l’acqua gratis ? E dire che devono dire grazie a Mussolini e ai patti lateranensi, 1929, i cattolici! Le scelte di Mussolini vanno bene a convenienza economica.
Adesso vai Pier non voglio infierire oltre, se no gli altri sembrano puritani.
Vogliamo proprio passare a PD e IDV ? Si.
Nel 2006, fu trasmesso alla presidenza del consiglio per passare nel 2007 al Senato il disegno di legge n° 772[4] - Delega al Governo per il riordino dei servizi pubblici locali.
Fu presentato da Linda Lanzillotta (Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali e assessore a Roma al tempo della privatizzazione di ACEA e moglie di Franco Bassanini presidente della CDP - Cassa Depositi e Prestiti al 30 % privata con partecipazioni di 66 fondazioni Bancarie alcune con interessi nel settore idrico), Pierluigi Bersani (Ministro dello sviluppo economico), Antonino Di Pietro (Ministro per le politiche europee) e Amato (Ministro delle infrastrutture), presidente del consiglio il liquidatore italiano per eccellenza Romano Prodi. Coloro che oggi dicono di votare si. E cosa diceva questo disegno di legge ?
“l’affidamento delle nuove gestioni ed il rinnovo delle gestioni in essere dei servizi pubblici locali di rilevanza economica debba avvenire mediante procedure competitive ad evidenza pubblica di scelta del gestore”
Inizialmente il decreto prevedeva anche i servizi idrici ma sfumò grazie alla forte opposizione di rifondazione comunista e del sen. Fernando Rossi che in Commissione Affari Costituzionali al Senato come riportato dal Resoconto sommario n. 119 del 30/05/2007 della 1ª Commissione permanente disse che: “Il disegno di legge, a suo avviso, non è idoneo a evitare le conseguenze negative della privatizzazione dei servizi. Condivide la proposta, sostenuta in particolare dal Gruppo di Rifondazione Comunista, di escludere la gestione privata dei servizi idrici, ma rileva l’assenza di garanzie per un’adeguata qualità dei servizi e per il controllo delle tariffe”.
Lo stesso DDL prevedeva di:
“consentire eccezionalmente l’affidamento a società a capitale interamente pubblico” e “consentire eccezionalmente l’affidamento diretto a società a partecipazione mista pubblica e privata”, quindi in primis “privatizzazione” al 100 % con gara ad evidenza pubblica.
Beh non mi sembra tanto diverso dall’attuale … il governo in carica non poté più tornare sul decreto perché cadde così ne raccolse l’eredita l’attuale.
Per non parlare delle prime vere privatizzazioni avvenute in grandi città come Torino, Genova, Bologna, Reggio Emilia amministrate dal centro sinistra.
Come è possibile che questi abbiano privatizzato l’acqua ? È possibile grazie all’art. 113 del cap. V del Testo Unico degli Enti Locali emanato dal Governo di Giuliano Amato nel 2000 allora centrosinistra, dove appunto vengono introdotte le modalità di gestione con società di capitali, un vero cavallo di Troia.
Vediamo ad esempio Bologna dove HERA Spa detiene il controllo del servizio idrico.
Osserviamo il Pie-chart Capitale ordinario[5] ; notiamo il 45,445 al mercato(?) poi Carimonte Holding SPA, G.S.G.R. SRL e LAZARD ASSET MANAGMENT LLC che insieme coprono circa il 6%, quindi al 51 è privata.
Vediamo il cda e andiamo a curiosare su quelle società che spuntano sul grafico:
Da novembre 2002 è alla guida del Gruppo Hera e in qualità di Presidente esecutivo ha gestito il processo di quotazione della Società, avvenuto nel giugno 2003.
Nella Carimonte Holding Spa[1][7] e mi fermo qui è amministratore delegato il dott. Piero Gnudi, “dal 1994 ha fatto parte del consiglio di amministrazione dell'Iri, ricoprendovi l'incarico di sovrintendere alle privatizzazioni nel 1997, presidente ed amministratore delegato nel 1999 e presidente del comitato dei liquidatori nel 2002. Membro del direttivo di Confindustria, della giunta direttiva di Assonime, del comitato esecutivo dell'Aspen Institute, consigliere di amministrazione di Unicredito Italiano. È stato Presidente del consiglio di amministrazione dell'Enel dal maggio 2002 all'aprile 2011.”[8] Un terminator.
Ah, nel Gruppo Società Gas Rimini Spa Ammin. Delegato è l’ing. Bruno Tani[9], Presidente di City Gas Bulgaria Controllata SGR per la distribuzione gas in Bulgaria, Membro del CDA di HERA SpA, Presidente di HERA TRADING S.r.l.,Membro del CDA di HERA COMM S.r.l. ,Membro del CDA di Cariromagna,Vice-Presidente di Confindustria Energia
Ma chi sono questi signori che gestiscono la cosa pubblica, un bene di prima necessità come l’acqua ? Amici...di buona parte della classe politica italiana.
[1] http://www.lettera43.it/politica/17883/casini-bisogna-andare-a-votare-il-referendum.htm
[2] http://it.wikipedia.org/wiki/Chicco_Testa
[4] http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Ddlpres&leg=15&id=215756
[5] http://www.consob.it/main/documenti/assetti/semestre1-2011/251270_TOrdDich.html
[6] http://www.gruppohera.it/gruppo/corporate_governance/cda/pagina68.html
[7] http://www.guidamonaci.it/carimonte-holding-spa_8_920116150535111.html
[8] http://it.wikipedia.org/wiki/Piero_Gnudi
[9] http://www.gruppohera.it/gruppo/corporate_governance/cda/pagina63.html