Esplorando il - Coscienza del - Sé


Siamo in serie, particelle ordinate in eventi caotici. L’ordine delle idee nel caos naturale delle cose. Indistinti, separati ma collegati, ci accendiamo tra le 6 e le 8 del mattino, un via vai lungo un paio d’ore, poi l’ordine torna a produrre i benefici dell’operato umano, produzione. Scrivanie, banchi da lavoro e banchi di scuola o banchi delle banche, servi.
Business è il grande gioco conclusivo, l’ultima mossa di un ciclo evolutivo che sembra giungere a termine.
Operai ammassati adesso si dissolvono, precipitano, si carbonizzano,  ruotano e spariscono. Madri inoccupate con tre, quattro figli adesso lavorano, si divertono, raggiungono i loro obiettivi, si curano, consumano, donne progredite su un terreno ormai non fertile, cieche, rispondono al telefono. Giovani con le ginocchia sbucciate, adesso, in tiro fanno “le serate”, usano e consumano, si sfottono per un jeans e non per una svirgolata, si dividono. Bambini diversi. Figli, un valore aggiunto, adesso pesano dormono studiano o partono. Soli. Padri giocherelloni e campagnoli, adesso tecnologici, new-age, stanchi sviati depressi o sposati con il lavoro, nullafacenti o nullatenenti. Indebitati. Giocatori d’azzardo. Torrenti bagnano le campagne, adesso trasportano i rifiuti, veleni, tossine. Tossici. Case , casolari e masserie persino grotte, adesso cemento, palazzine, crolli, distruzione e ricostruzione. Follia. Camminare e tastare la terra, adesso tastato , inscatolato da plastica pelle camoscio gomma, soffocato, povero. Poveri piedi. Respirare aprendo i polmoni, adesso non dimenticare la mascherina. Fumi d’auto e ciminiere, le sigarette, veleni a tubetti. Cambiamenti climatici,  sei morto e non lo senti. Triste. Scelte ragionate, conoscenza e evoluzione, adesso branco, dottrina e credenze. Misticismo. Assurdo. Il raccolto di frutta e verdura, adesso il banco, pesticidi. Basta e avanza.
Soldi, una volta c’era l’oro a compensare, adesso battono sulla tastiera e dal nulla arrivano i soldi, tu lavori, crei, doni e restituisci con gli interessi. Rapina.
Smarrito il bisogno primario della crescita e del mantenimento è subentrato il bisogno di sopravvivere in un mondo sempre più in vivibile, capace di rendere inopportune idee, scoperte, pensieri, persone. La soddisfazione personale, trova di continuo la morte in questo contesto appagato da cose materiali congeniate per non durare e generare nuovo bisogno, nuova necessità, psicologica, illusione. Sveglia, schiaffi e strilli.
Io, l’ego e la noiosità dell’utilità, materialismo e affarismo, tutto è tatto e vista, credenza rigorosa ma disinteressata, millanteria. Se il sé è in me io non lo sento e non lo vedo e allora seguo l’istinto di seguire, il flusso.
La capacità di scelta è si disorientata, incastonata in una visuale strettamente mediatica limitata da uno schermo, dallo show senza limiti h24 ma è anche stonata, “shock-kata”, già da quella dottrina dello shock permeata a tutti i livelli societari.
Livelli? Si, si parla così adesso. E le classi? Non quelle di scuola. Le classi sociali, e che roba è? L’incarnazione della contraddizione, mistificazione e falsificazione della realtà ad opera del potere che istituisce carte e trattati su uguaglianza  e indipendenza e poi ingabbia l’uomo in una casta.
Così sei, come la casta e diverso dagli altri, dalle altre caste. Diversità nel diritto universale di esistere. Inaccettabile, inconcepibile per il sé ma il sé è meglio tenerlo in gabbia. Sedato, sedalo.
Appetito, cibo e golosità, il mercato azionario della salute. Pubblicità, marketing, produzione, consumo, ospedali, farmaci. Delirio, non sai cosa mangi. E la tua coscienza di cosa si nutre? Non mangia. Allora forse non serve tutto questo mangiare. E se non serve perché lo produciamo, perché lo compriamo, perché?  
Applicazione insostenibile di modelli e si parla di sviluppo sostenibile in un mondo in cui gli uomini si uccidono prima che con le guerre con la schiavitù .
E lui, l’altro, rimane lì, zittito, immobile e immutabile, invisibile quasi ormai inesistente, annullato da te stesso.
Lui può consigliarti, guidarti, mostrarti ciò che sei e fartene riscoprire la voglia. È come disattivare un microchip, togliere la maschera, spegnere il video o annullare una sequenza e ricomporla come meglio credi. Spettacolo, lui si show, il tuo.

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